Molti e molto diversi tra loro sono i progetti cui Fabrizio Bosso ha dato vita negli ultimi anni, da quello minimale in duo con Julian Oliver Mazzariello alle formazioni più estese impiegate per gli omaggi a Duke Ellington e Dizzy Gillespie, passando per Spiritual Trio e le suggestioni latine condivise con Javier Girotto. Al cuore di tutto resta il Quartetto con Mazzariello al pianoforte, Jacopo Ferrazza al contrabbasso (al posto di Luca Alemanno presente nella line up originale) e Nicola Angelucci alla batteria. Così lo ha raccontato il trombettista torinese: “Quando ho deciso di formare questo quartetto, non l’ho fatto pensando a un disco. Avevo piuttosto voglia di ascoltare la mia musica suonata da altri musicisti, con un’energia e un “colore” che fossero diversi, freschi. Il suono del Quartetto è il suono del mio presente e loro sono, oltre che degli amici, anche i musicisti che mi appagano di più sul palco perché capaci di tirare fuori il suono che ho in testa”.
Nel 2017 il Quartetto ha pubblicato per la Warner un doppio album dal vivo dall’appropriato titolo “State Of The Art”. La band è a questo punto espressione di un dialogo autentico e di una completa condivisione. L’ultima uscita discografica del quartetto è stata “We Wonder”, omaggio alle canzoni di Stevie Wonder, con ospite speciale Nico Gori.
Lo straordinario percorso artistico di Bosso è cominciato con il diploma al Conservatorio di Torino a 15 anni. Da allora, si è imposto sulla scena internazionale del jazz come uno dei più ispirati ed emozionanti musicisti espressi dall’Italia.