In questo progetto c’è la sottolineatura della straordinaria capacità visionaria di immaginare mondi sonori ed estetici non codificati. C’è la continua ricerca di frontiere inedite che possono emergere solo esplorando nel profondo le proprie doti creative e mettendo da parte convenzioni e schemi. Come un viaggio galattico con destinazione ignota.
Con gli anni, tra tanti concerti e quattro dischi (l’ultimo, Universal Language, è uscito lo scorso ottobre) la Cosmic Renaissance, progetto nato nel 2007 liberamente ispirato alla musica e alla figura di Sun Ra, ha preso sempre più i tratti di Petrella, in una ricerca libera e personale che ben rappresenta il trombonista e leader pugliese. Nello stesso tempo cerca e valorizza il contributo di tutti i musicisti, che aggiungono idee e colori lavorando come un vero collettivo.
Sia il repertorio che la line up hanno continuato a svilupparsi negli anni. Cosmic Renaissance è partita come una formazione di dieci elementi ed oggi è un quintetto con Mirco Rubegni: tromba – Riccardo Di Vinci: basso – Federico Scettri: batteria, laptop – Simone Padovani: percussioni.
Petrella, skipper di questa traversata spaziale è un artista il cui talento gode ormai, e da tempo, di un condiviso riconoscimento internazionale. È considerato uno dei maggiori trombonisti al mondo (ha vinto per due anni consecutivi il celebre Critics Poll di Downbeat, nella categoria artisti emergenti), e nell’arco di una carriera più che ventennale ha collaborato con artisti come Steve Swallow, Greg Osby, Carla Bley, Steve Coleman, Lester Bowie, Roswell Rudd, Ray Anderson, Pat Metheny, Oregon, John Abercrombie, la Sun Ra Arkestra diretta da Marshall Allen e con i più importanti musicisti italiani tra i quali Enrico Rava, Paolo Fresu, Stefano Bollani, Giovanni Guidi. Petrella ha scritto, eseguito e inciso musica in maniera trasversale, dalla sperimentazione al mainstream.
