La collaborazione live tra Olivia Trummer e Nicola Angelucci cominciò in una manifestazione in Val di Fassa, ai piedi delle Dolomiti. Era il 2016, anno del primo tour italiano della Trummer. La sintonia fu immediata e il duo è diventato stabile. Il repertorio va dai temi originali alla rilettura di standard che vengono dal mondo del jazz ma non solo.
Il loro album, “Dialogue’s Delight”, è annunciato entro il 2023. Olivia Trummer è nata a Stoccarda, dove ha cominciato a studiare pianoforte classico a 4 anni. Ben presto dimostrò grande interesse per il jazz, la musica improvvisata e la composizione. Continuò i suoi studi a New York, alla Manhattan School of Music. Gli anni formativi nella capitale mondiale del jazz e il profondo legame con la musica classica restano alla base della sua ispirazione. L’identità musicale di Olivia si completò con la scoperta della vocazione di cantante e songwriter.
Nicola Angelucci dal 2013 è il batterista del quartetto di Fabrizio Bosso. Collabora stabilmente oltre che con Olivia Trummer anche con Bebo Ferra, Rosario Bonaccorso, Dado Moroni. È un sideman richiestissimo: ha suonato tra gli altri con Benny Golson (con il quale ha collaborato per sette anni in Italia e all’estero dal 2004 al 2011), Wynton Marsalis, Dee Dee Bridgewater, Steve Grossman, Peter Bernstein, John Hicks. Angelucci però è anche uno dei non moltissimi batteristi che abbiano la visione e la statura del leader. Il disco di esordio a suo nome lo registrò in parte a New York e risale al 2010; il terzo è di due anni fa, contiene materiale originale ed è stato inciso con un quartetto in cui oltre alla Trummer figurano Gabriele Mirabassi e Luca Bulgarelli.