“Pedrito è un genio”. Firmato, Wynton Marsalis. Nel genere “latino” in effetti, Pedrito Martinez si è guadagnato una enorme stima, sia del pubblico che dei colleghi, e ha spopolato nei locali di Manhattan da quando, nel 1998, ha lasciato Cuba per trasferirsi a New York. Il suo ultimo progetto, che porta a Terni, si intitola Echoes of Africa ed è un ritorno alle origini.
Cantante e percussionista, ma anche compositore e produttore, con la sua band ha dispensato musica dai colori forti e ritmi incandescenti nel solco della migliore tradizione caraibica. Martinez però non è dedito soltanto a perpetuare i suoni della sua isola di origine ma a New York ha raccolto le suggestioni metropolitane che derivavano da rock, pop, jazz. Da qui, un mix di influenze che danno vita ad un “prodotto” che cerca di offrire una sintesi virtuosa di due mondi. La sua musica non è passata certo inosservata, e Pedrito Martinez si è guadagnato vari riconoscimenti come nomination ai Grammy, il titolo di “percussionist of the year” ed il Premio Thelonious Monk.
Il pubblico di Umbri lo ha visto oltre che con la sua band anche come ospite speciale con Quincy Jones e con Angélique Kidjo.
Dopo Habana Dreams, il secondo disco a suo nome, che può essere preso come un omaggio alla sua città, è uscito il recente Acertijos, che ha avuto una nomination ai Grammy.
Martinez ha collaborato, tra gli altri, con Wynton Marsalis, Paul Simon, Paquito D’Rivera, Chucho Valdez, Bruce Springsteen, Eddie Palmieri, Dave Matthews, Jackson Browne, Elton John, Sting, Eric Clapton, ed è presente in più di cento album.