Umbria Jazz: il programma completo dell'edizione 2024 | Umbria Jazz
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Umbria Jazz: il programma completo dell’edizione 2024

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I NUMERI

12 palchi, 87 band, 580 artisti, 238 eventi, circa 330 ore di musica.

 

LA FORMULA VINCENTE
La formula del Festival, confermatasi vincente negli ultimi trent’anni, propone in linea con le edizioni passate, una full immersion nella musica, avendo come cornice l’acropoli perugina. Il programma comincia a mezzogiorno con la sfilata della marching band e si conclude a notte fonda nella raccolta dimensione del jazz club. Dalle strade del centro, teatro delle parate dei Funk Off, si passa per la Galleria Nazionale dell’Umbria, il Teatro Morlacchi, Piazza IV Novembre, i Giardini Carducci, Via dei Priori, la Terrazza del Mercato Coperto, fino all’Arena Santa Giuliana.

 

LA MUSICA, GLI SPAZI
Le location del Festival si caratterizzano per una precisa identità musicale.

L’Arena Santa Giuliana, lo spazio più capiente, è sede dei grandi eventi, sia di pop/rock che di jazz. Il Teatro Morlacchi, polo della vita culturale della città, ospita i concerti all’insegna del jazz più ortodosso. È il festival dei fan puristi. La Galleria Nazionale dell’Umbria è il prezioso, raccolto scrigno di un jazz sofisticato e quasi “da camera”, incline alla ricerca. I palchi all’aperto in Piazza IV Novembre, nei Giardini Carducci e sulla Terrazza del Mercato Coperto sono dedicati a generi più popolari, rivolti ad un pubblico che vuole ascoltare buona musica soul, blues, swing. Il club di mezzanotte nel Secret Bistrot è il jazz per chi tira tardi con la passione delle jam session, rito identitario del jazz di ogni epoca.

 

MUSICA E TURISMO
Per le migliaia di turisti seguire il filo della musica di Umbria Jazz significa anche andare alla scoperta di uno dei centri storici più belli d’Italia, con possibili escursioni per le Vie Regali, i vicoli, le piazze, le chiese, i musei, i monumenti che vanno dal periodo etrusco a quello rinascimentale e oltre. Ciò che rende unica Umbria Jazz è questo incontro/scontro tra la musica della contemporaneità e i luoghi della storia.

 

MUSICA E CUCINA
Infine, buona musica come piacevole colonna sonora per chi vuole godersi la cucina umbra in ristoranti del centro storico: quello aperto all’Arena prima e dopo i concerti serali, i due locali abituali, ovvero Bottega del Vino e La Taverna, più il Priori Secret Garden per l’aperitivo. La Terrazza sarà uno swing bar (ore 18.30 e 22.00) con gli Sticky Bones.

È possibile infine mangiare da mezzogiorno fino a tarda notte anche nei Giardini Carducci a pochi passi dal palco dei concerti gratuiti.

 

STUDIARE JAZZ A PERUGIA
Come sempre, parallelamente al Festival si svolgono (questa è la trentasettesima volta) le Clinics del Berklee College of Music di Boston (dal 9 al 21 luglio presso la sede della Scuola “San Paolo” di Viale Roma). I corsi offrono agli iscritti, che vengono a Perugia da tutto il mondo, la possibilità di perfezionarsi con docenti e un metodo didattico tra i più prestigiosi al mondo.

 

JAZZ IN CONSERVATORIO
Non solo le Clinics del Berklee. Umbria Jazz apre il suo programma al Conservatorio “Francesco Morlacchi” di Perugia per promuovere il jazz ai più alti livelli di educazione musicale. In questo contesto si svolgeranno tre concerti di alunni e docenti dei corsi di jazz della prestigiosa istituzione perugina. Sede dei concerti, dal 15 al 17 luglio, è l’Auditorium del Conservatorio.

 

COLLEGE BAND A UMBRIA JAZZ
Come accade da anni, sul palco di Umbria Jazz salgono big band di istituzioni scolastiche di vario grado, dai college universitari agli istituti superiori. Americani ma non solo. È una sezione importante della musica in piazza, non solo per il messaggio che veicolano ma anche e soprattutto perché queste orchestre suonano, in una dimensione di dilettantismo colto, buona musica e perché spesso nelle loro sezioni crescono i jazzmen professionisti di domani.

 

IL CLUB DI MEZZANOTTE CON THE RESIDENT BAND
Da alcune edizioni, Umbria Jazz ha ripreso quella che è stata una sua antica consuetudine: la jam session notturna come conclusione in bellezza di una giornata di musica. Ogni jam session che si rispetti comincia dopo la mezzanotte e va avanti finché c’è voglia di suonare. Il suo cuore è una house band. In questo caso si tratta di un quintetto ormai rodato da qualche stagione, sia a Perugia che a Orvieto, che fa capo al sassofonista Piero Odorici. È questa la band residente di Umbria Jazz, alla quale tutti gli altri musicisti potranno unirsi, e costituita da jazzmen esperti, tra i migliori esponenti dei loro strumenti. Una band che dal vivo, nel Secret Bistrot, sa come restituire in modo perfetto il clima infuocato delle jam session amate dai nottambuli.

 

I MUSICISTI DI UMBRIA JAZZ
L’ARENA SANTA GIULIANA è lo spazio delle rockstar: il grande Lenny Kravitz, la leggenda senza tempo dei Toto, la migliore black music del genio Nile Rodgers con i suoi Chic. È anche la sede del concerto inaugurale di Vinicio Capossela in ricordo di Sergio Piazzoli, suo grande amico, a dieci anni dalla morte del promoter perugino.

Inoltre, una corposa rassegna di voci femminili di grande attualità: l’inglese Raye vincitrice di ben sei BRIT Awards; l’islandese Laufey che si è portata a casa un Grammy; l’africana Fatoumata Diawara, portavoce di un continente giovane in grande ascesa; la star americana della vocalità jazz Veronica Swift; Lizz Wright, songwriter e cantante dalla voce che richiama, è stato scritto, “il bourbon invecchiato in botti di legno”.

Il jazz non manca mai all’Arena: sono di scena i Gil Evans Alumni, per un creativo remake delle grandi band condotte da Evans, anche a Umbria Jazz, negli anni ’70 e ‘80: titolo, “Gil Evans Remembered”; il quartetto all star Chris Potter, Brad Mehldau, John Patitucci e Jonathan Blake; Hiromi con la sua elettrizzante band Sonicwonder.

I suoni del continente sudamericano trovano spazio con i cubani Roberto Fonseca e Chucho Valdés, che celebra i cinquant’anni di storia degli Irakere; la star brasiliana Djavan; la spettacolare Pacific Mambo Orchestra.

Capitolo a sé è Cha Wa, eredi della cultura dei Mardi Gras Indians di New Orleans.

Inutile, infine, presentare Richard Galliano, amatissimo dal pubblico italiano, che torna con il New York Tango Trio.

 

Il TEATRO MORLACCHI è la sede dei concerti di jazz. Nessuno sconfinamento verso altri generi. È la parte del cartellone per i jazz fan “puristi”. Charles Lloyd, il grande guru del jazz contemporaneo, porta il suo quartetto di cui fa parte una star del pianoforte come Jason Moran. Ci sono poi i tre più grandi trombettisti italiani: Enrico Rava con i The Fearless Five, Paolo Fresu con il Devil Quartet, Fabrizio Bosso con il progetto “About Ten”, con Paolo Silvestri. Ancora jazz tricolore con tre importanti pianisti: Alessandro Lanzoni con special guest Francesco Cafiso, un omaggio a Bill Evans con Dado Moroni in trio con Eddie Gomez e Joe La Barbera, due musicisti la cui carriera è stata molto legata a Evans, e il piano solo di Danilo Rea.

Restando al pianoforte, ecco due artisti americani di diverse generazioni come Kenny Barron e Christian Sands, entrambi in trio. Something Else! è una vera e propria celebrazione del genere che è passato alla storia come soul jazz: sette musicisti guidati da un maestro come Vincent Herring. Il chitarrista Kurt Rosenwinkel guida un quartetto di altissimo livello artistico, perfettamente calato nel jazz contemporaneo.

 

Nella GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA, ai piani alti di Palazzo dei Priori, sono ambientate le proposte più di nicchia: un jazz spesso di ricerca, comunque originale, per ascoltatori curiosi. Qui va in scena una vera e propria rassegna di pianisti: l’americano Micah Thomas, lo spagnolo Marco Mezquida, e poi Enrico Pieranunzi, Rita Marcotulli, Giovanni Guidi, Franco D’Andrea, Ramberto Ciammarughi.

Se è vero che il jazz è l’arte dell’incontro, ecco stuzzicanti partnership in duo: Francesco Bearzatti e Paolo Birro con un omaggio a Billy Strayhorn, i francesi Vincent Peirani (anche in una solo performance) ed Émile Parisien, Miguel Zenón e Luis Perdomo con “El arte del Bolero”, Gianluca Petrella e Pasquale Mirra con l’inconsueta formula trombone-vibrafono-elettronica.

Completano il cartellone il trio della chitarrista Eleonora Strino, il quartetto italofrancese Weave4, il trio Pieranunzi – Mirabassi – Bulgarelli con il progetto “Racconti Mediterranei”, il trio transgenerazionale Eddie & The Kids del giovane chitarrista Edoardo Ferri e i “veterani” Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra. Una rilettura sui generis di Louis Armstrong è quella offerta dal progetto “My Louis” del quintetto del trombettista Mirco Rubegni.

 

I CONCERTI GRATUITI IN PIAZZA IV NOVEMBRE, GIARDINI CARDUCCI E TERRAZZA DEL MERCATO COPERTO
Musica per tutti, con generi popolari senza mai rinunciare alla qualità.

Ironia, rock ‘n’ roll, swing e atmosfere vintage nella musica degli italianissimi Lovesick e dei britannici Ray Gelato & The Giants, amatissimi dal pubblico di Umbria Jazz.

Dagli Stati Uniti arrivano i colori forti della Louisiana con i Cha Wa, il soul divertente, fatto per indurre buonumore, di Sammy Miller & The Congregation, il blues di Detroit di Thornetta Davis, che per voce e presenza scenica eredita il carisma delle regine del blues. Mitch Woods è pianista dalla tecnica scintillante con all’attivo molti premi nei principali concorsi americani di blues e soul. Lo accompagnano i suoi fedeli Rocket 88’s.

Italianissimi sono Accordi Disaccordi, trio acustico partito dalla tradizione gipsy per approdare ad una musica sofisticata e di atmosfera; il quartetto del clarinettista Nico Gori, un vero virtuoso dello strumento; il pianista e cantante Lorenzo Hengeller, garbato intrattenitore e storyteller; Sticky Bones che rievocano il jazz delle origini; i ben noti Funk Off, immancabile marching band del Festival.

Infine, in Piazza IV Novembre, il “dilettantismo colto” delle orchestre giovanili di università, istituzioni culturali, scuole, per lo più americane. Questo il programma: Utah State University Jazz Band (Logan, Utah); University of Montana Jazz Band (Missoula, Montana); Utrechtse Student Bigband (Utrecht, Paesi Bassi); John Hersey Jazz Band (Arlington Heights, Illinois); University of Delaware Jazz Band (Newark, Delaware); Jazz School Studio Band (Berkeley, California); Kansas University Jazz Band (Lawernce, Kansas); Antares Flare (Rotterdam, Paesi Bassi). Altra orchestra, molto diversa, è la Tribunal Mist Jazz Band, i cui membri sono avvocati e giuristi.

La Resident Band con Piero Odorici e Daniele Scannapieco è il quintetto del club di mezzanotte, aperto anche alle jam session. È il jazz delle ore piccole, ideale conclusione di una giornata di musica.

A tutto questo bisogna aggiungere le dieci band finaliste del Conad Jazz Contest e quelle formate dai migliori studenti dei corsi del Berklee.

 

ANTEPRIME
Anche quest’anno, Umbria Jazz avrà due anteprime speciali giovedì 11 luglio.

La prima si terrà alle ore 18,30: “UJ4KIDS presents Bourbon Street al Borgobello”, la mezzanotte bianca del jazz con le scuole di musica di Perugia. La seconda sarà il concerto della Banda Musicale dell’Esercito Italiano che suonerà in Piazza IV Novembre alle ore 21.30.

 

UJ4KIDS

Arrivata al sesto anno di vita, UJ4KIDS ha conquistato, anche grazie al suo successo, un posto ormai imprescindibile nella architettura complessiva di Umbria Jazz.

È un festival nel festival, dedicato ai più giovani – bambini e ragazzi – che ne sono i veri protagonisti. È una striscia quotidiana (14-21 luglio) con un intenso programma di attività didattiche, laboratori, saggi e intrattenimento.

La Fondazione Umbria Jazz già nel 2018 ha avviato una stretta collaborazione con enti locali, istituzioni scolastiche pubbliche e scuole di musica private del territorio con lo scopo di rendere più familiare il jazz ad ogni fascia di età e promuovere la sua introduzione anche nella scuola. Non solo si forma così il pubblico di domani, ma si pongono le prime basi per far crescere nuove leve di musicisti.

UJ4KIDS si pone come un’attività di servizio e di riferimento per istituti pubblici ad indirizzo musicale, scuole di musica e associazioni di settore, ma anche per educatori, famiglie, pediatri, musicisti.

Il suo intento è rendere bambini e ragazzi non semplici fruitori ma protagonisti attivi di eventi musicali, facendo conoscere attraverso momenti di spettacolo e divulgazione i risultati di un lavoro che anche in Umbria si fa da anni e che è considerato uno strumento di crescita culturale e sociale.

Dal 14 luglio in poi, come negli ultimi due anni, i Giardini dell’Arena Santa Giuliana, ospiteranno un ricco calendario di attività per i più piccoli per favorire un avvicinamento al jazz e ai suoi strumenti oltre che alla conoscenza della voce e del corpo. Saranno coinvolte tutte le fasce di età, inclusi i neonati e, addirittura, le mamme partorienti, per le quali sono previste apposite attività preparatorie alla musica, con il supporto della Associazione Culturale dei Pediatri italiani, attraverso il progetto “Nati per la Musica”.

 

Radio Monte Carlo è la radio ufficiale del festival.

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