Terra di ghiaccio e di fuoco, l’Islanda non da oggi è una delle capitali della musica. Non solo del rock. E da Reykjavík arriva Laufey, cantante, songwriter, multistrumentista che porta una ventata di novità nel music business internazionale. Il Grammy appena vinto testimonia il grande credito di cui gode. Secondo Elle, “c’è un tocco di magia in ogni sua canzone”, e Billboard ha scritto che “è una delle più grandi star del jazz dell’era dello streaming”.
Laufey ha alle spalle una solida educazione musicale, anche perché è figlia d’arte (madre e una sorella gemella violiniste classiche) e a 15 anni ha suonato il violoncello solista con l’Orchestra Sinfonica Islandese. Ha poi rivolto il suo talento alla musica dei suoi tempi, ha partecipato a un talent, ha studiato alla Berklee, ed ha vissuto a Washington per poi trasferirsi a Los Angeles. Il debutto discografico fu nel 2020 con il singolo “Street by Street”, cui sono seguiti due album in studio e uno dal vivo, più una manciata di altri singoli ed EP. Intanto si è esibita al London Jazz Festival, è stata ospite di programmi della BBC e di TV americane, si è guadagnata una nomination ai Grammy, ha compiuto tour mondiali. “From the Start”, una delle sue più belle canzoni, ha spopolato nelle piattaforme streaming. Se da un lato nella sua musica, come cantante e songwriter, incide l’educazione classica, il jazz e il pop più raffinato le aprono le porte ai palcoscenici internazionali. Un talento precoce ma già una compiuta maturità artistica. “Bewitched”, il suo ultimo album, che ha vinto il Grammy, alza ancora il livello.
