Il programma di domenica 15 luglio a UJ18 | Umbria Jazz
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Il programma di domenica 15 luglio a UJ18

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Il programma di domenica 15 luglio a UJ18


Alle 12 alla Sala Podiani della Galleria Nazionale dell’Umbria:

GIANLUCA PETRELLA – PASQUALE MIRRA

Gianluca Petrella (trombone)  e Pasquale Mirra (vibrafono, percussioni) con in più, da parte di entrambi, incursioni nell’eletttonica. Due strumenti acustici molto diversi per un duo atipico in un gioco di equilibri tra melodia, ritmo, armonia ed elettronica.
La voglia e la curiosità di entrambi i musicisti di esplorare con leggerezza
territori musicali diversi nei quali potersi soffermare e insieme riprendere un nuovo percorso da seguire lasciando che la musica possa determinarne il tragitto.

La sintonia tra i due musicisti lo permette.


Alle 15 all’hotel Brufani in collaborazione con Federalberghi Umbria:

La “Cerimonia del The”

Saranno presentati i prossimi eventi all’estero di Umbria Jazz


Stasera all’Arena Santa Giuliana:

OFERTORIO” – CAETANO, MORENO, ZECA, TOM VELOSO

Torna a Umbria Jazz Caetano Veloso, e questa volta il suo concerto è molto particolare perché per la prima volta il grande cantautore baiano porta sul palco i suoi tre figli, tutti musicisti di valore. “Ofertorio”, questo il titolo del tour, con Caetano, Moreno, Zeca e Tom, permette al pubblico di entrare in una dimensione “privata” e più intima di Caetano. Più che una famiglia di musicisti, forse, dei musicisti di famiglia.

“Ho sempre desiderato fare musica con i miei figli in concerto. – dice Caetano – Da quando sono piccoli ho sempre amato stargli vicino. Ognuno ha le sue particolarità”.

Il concerto sarà l’ultima (per ora) tappa della lunga storia che lega Caetano Veloso a Umbria Jazz. La prima volta fu nel 1993, edizione del ventesimo anniversario del festival. Caetano arrivava a Perugia sulla fresca scia di lavori epocali  come Estrangeiro e Circulado. Il successo travolgente, oltre ogni previsione, dei suoi show al teatro Morlacchi fece del cantautore baiano un beniamino del pubblico, aprendo di fatto un filone brasiliano che Umbria Jazz non ha più abbandonato. Veloso a Umbria Jazz è tornato molte volte, anche in duo con Gilberto Gil e di recente con Stefano Bollani. Tutte le volte tra lui e il pubblico si è creato un feeling speciale.

Artista di culto come pochi altri, Caetano Veloso è una delle figure centrali della musica popolare del Novecento, non solo brasiliana. Un artista senza tempo che è stato la coscienza critica del suo paese, di cui ha saputo raccontare e interpretare le trasformazioni, ma che continua ancora oggi a commuovere ed emozionare vecchie e nuove generazioni con la sua poesia e la sua voce. Anche se è erede diretto della tradizione del samba e della bossa nova (Joao Gilberto è il suo maestro) Veloso ha costruito, già a partire dalla esperienza del Tropicalismo, un universo musicale variegato in cui confluiscono musica, arte, cinema (una grande passione, soprattutto per i maestri italiani).

“Sono l’unico – Caetano così racconta lo show – che suona solo la chitarra. Gli altri alternano vari strumenti. È uno show per famiglie, nato dal mio desiderio di essere felice. Avere figli è la cosa più importante nella mia vita adulta. Quello che ho imparato dalla nascita di Moreno – e confermato con gli arrivi di Zeca e Tom – non ha nome e non ha prezzo. Ma il nostro spettacolo ha anche la responsabilità un repertorio ed una qualità di alto livello. Credo, veramente, che siamo una famiglia di musicisti come se ne vedono poche, c’è un carattere genetico per la musica e siamo tutti musicisti”

Veloso ha spiegato che nelle prime conversazioni si pensava di chiamare un piccolo gruppo di musicisti per arricchire gli arrangiamenti. “Ma provando, abbiamo deciso di rimanere da soli sul palco. Il suono sarà acustico e molto semplice”.

STEFANO BOLLANI “QUE BOM”

Stefano Bollani torna alle sue passioni carioca portando in tour il materiale del suo ultimo disco, per l’appunto dedicato alla musica brasiliana. In “Que Bom” il pianoforte di Bollani si giova del complesso tappeto ritmico di Jorge Helder al contrabbasso, Jurim Moreira alla batteria e di due percussionisti, Armando Marçal e Thiago da Serrinha. Tutti artisti brasiliani molto amati dal pianista milanese e di fama internazionale. Il disco, che è stato interamente registrato a Rio e uscirà in maggio, è composto da brani inediti ed originali.

“Ho molta voglia – così Bollani spiega la formula che ha scelto – di farmi circondare dalle percussioni perché il pianoforte fa parte della loro stessa tribù”.

Il legame tra Stefano Bollani e il Brasile è profondo, come sa bene il pubblico di Umbria Jazz che lo ha visto più volte, tra le tante partecipazioni a festival, con progetti brasiliani.

Tutto cominciò nel 2007 con il grande successo dell’album e tour Carioca – che vendette più di 70.000 copie. Sempre nel 2007 Bollani suonò nella favela di Pereira de Silva per un concerto evento di risonanza mondiale. Prima di lui era entrato a suonare il piano in una favela solo Antonio Carlos Jobim.  A Umbria Jazz ha suonato, tra gli altri, con Caetano Veloso, con il virtuoso di bandolim Hamilton de Holanda e con Egberto Gismonti.


Al Teatro Morlacchi ‘round midnight

ROY HARGROVE QUINTET

A cavallo degli anni 80-90 Roy Hargrove era annoverato tra i “giovani leoni”  del nuovo bebop. Texano, ottimi studi (anche un anno alla Berklee) Hargrove era considerato un autorevole epigono della grande filiera dei trombettisti che nell’era del bebop avevano rivoluzionato il jazz: Fats Navarro – Dizzy Gillespie  – Clifford Brown.

Wynton Marsalis lo aveva scoperto in una  visita alla scuola di Dallas in cui il giovanissimo Roy studiava, e lo aveva aiutato ad inserirsi nel mondo del jazz più importante. Segui’ una lunga teoria di collaborazioni: Bobby Watson, Jackie McLean, Frank Morgan, Steve Coleman, Johnny Griffin, Jimmy Smith, Oscar Peterson, perfino Sonny Rollins.

A 20 anni pubblico’ il primo di una lunga serie di dischi da leader e con due di questi ha vinto altrettanti Grammy: Habana, il suo tributo alla musica cubana (anche in questo erede di una importante tradizione di trombettisti bebop innamorati dei suoni caraibici), ed il live Directions in Music, insieme a Herbie Hancock e Michael Brecker.

Roy Hargrove è un musicista eclettico e parallelamente alla militanza nella ortodossia del jazz straight ahead si  è interessato ai nuovi filoni della Black Music. Ha diretto la band RH Factor, in cui miscelava funk, soul e hip hop ed ha collaborato con artisti come D’Angelo, Erykah Badou, Macy Gray, Marcus Miller, Angelique Kidjo.

Per il ritorno a Umbria Jazz, delle cui edizioni estive ed invernali è stato molto spesso ospite, Hargrove porta il suo più recente quintetto acustico, una formazione brillante e collaudata.

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